mercoledì 20 agosto 2025

Maravillosa Sevilla!

Non ho mai fatto un viaggio deciso all'ultimo, generalmente pianifico per tempo: mi piace arrivare e sapere già cosa fare e vedere, soprattutto per non perdermi le cose principali, ma mi dà anche sicurezza; ci voleva Maurizio a convincermi a fare questa "pazzia", decisa domenica 10 agosto con partenza mercoledì 13, destinazione Siviglia, Andalusia, Spagna, olè!
Subito mi hanno presa l'agitazione e un po' il dispiacere di andare via senza i ragazzi, poi, vista la sua sicurezza, mi sono completamente goduta questa novità e non ho cercato nemmeno nessun tipo di informazione!
Ero emozionata anche per il viaggio in aereo, non ricordavo quanto fosse bello volare! All'andata abbiamo fatto scalo a Madrid, al ritorno invece il volo era diretto su Bologna.

Il nostro boutique hotel, Las Casas de El Arenal, è in un bellissimo palazzo del centro storico, con tanti cortili interni arredati in stile classico, qualche pezzo moderno scelto con cura e tantissime piante rigogliose: sembra di entrare in una fiaba dal sapore orientale; decisamente apprezzata la piccola piscina sul tetto, che abbiamo sfruttato sia nelle ore più calde del primo pomeriggio, che la sera dopo essere rientrati dalla cena. Beatriz alla reception è di una gentilezza unica, ci ha accolti con un meraviglioso sorriso e ci ha dato tantissime informazioni utili su cosa vedere, dove mangiare e cosa non perdere. Mauri parla lo spagnolo, ma lei è stata tanto chiara che l'ho capita anche io!

Prima tappa, pranzo da Pepe Hillo, testiamo le famose tapas e ne apprezziamo la bontà, la varietà e il prezzo (4/5euro a piatto nei locali non prettamente turistici, se costano di più, dubitate).
Poi iniziamo a girovagare, facciamo un sacco di passi cercando di orientarci e finiamo nel quartiere al di là del Rio Guadalquivir, costruito in occasione dell'Expo del 1992. Carina la passerella sul fiume da cui i ragazzi si tuffano per rinfrescarsi, bello il parco curato seppure deserto, ma gli edifici costruiti per l'evento ci sembrano un po' abbandonati, o quantomeno trasscurati, non ci è piaciuto tantissimo.
Il caldo si fa sentire, anche se non è umido, di giorno ci sono mediamente 40 gradi.
Ci rinfreschiamo in albergo e facciamo un giro in centro per ammirare la città di sera: bella, elegante, ordinata e pulita, dallo stile architettonico andaluso e dai locali con dehors all'aperto che la rendono vivace. Notiamo soprattutto le ceramiche colorate che decorano cortili interni, scale, 
insegne di negozi e dettagli di palazzi (anche il sotto dei balconi!) e le vele che ombreggiano le strade nelle calde giornate estive, come gli antichi velarium romani. 
 
Andiamo a cena da Postigullo, sempre consigliato da Beatriz, altre meravigliose tapas e soprattutto deliziosa sangria!

GIOVEDI: oggi prendiamo l'autobus turistico aperto City Sightseeing Sevilla (32euro a persona per 48h) per fare il giro della città raccontata dall'audioguida, giusto per farci un'idea panoramica senza camminare troppo col caldo andaluso. La fermata a noi più vicina è la numero 1, nei pressi della Torre dell'Oro. Col senno di poi, l'opzione è sicuramente interessante per il primo giorno, poi è più che fattibile girare Siviglia a piedi -magari se non fa così caldo- o con altri mezzi più economici.
Al temine del tour durato circa 2 ore, anche se non molto convinti, entriamo a Plaza de Toros de la Maestranza (12euro a persona, ridotto a 10 con la card dell'autobus turistico), dove si tengono ancora le corride.
Non condividiamo la ferocia di questa tradizione, ma visitando gli spazi dell'arena, dove se ne racconta la storia del luogo, degli animali e delle persone, non posso che riflettere sul fatto che sarebbe un peccato perdere la ricchezza delle maestranze che vi gravitano. Da creativa ho pensato soprattutto all'artigianalità che sta dietro alla realizzazione degli abiti dei toreri, confezionati con tessuti pregiati e decorati con ricami complessi e spettacolari, ma immagino che siano tanti altri i mestieri tradizionali che contribuiscono alla realizzazione di un evento simile. Mi piacerebbe che le corride non fossero abolite completamente, ma che si trovasse un modo per eliminare la crudeltà nei confronti degli animali per esaltare maggiormente, invece, gli aspetti positivi dell'arte e della creatività umana; sarebbe possibile secondo voi?!

Oggi pranziamo con un fresco gelato -davvero buono- e nel pomeriggio passeggiamo in centro verso Plaza de España, costruita all'interno del Parco di María Luisa in occasione dell'Esposizione Ibero-Americana del 1929. Di forma semicircolare (170 metri di diametro) rappresenta l'abbraccio della Spagna e delle sue antiche colonie, guarda verso il fiume Guadalquivir e simboleggia la strada da seguire per l'America. La superficie totale è di 50.000 metri quadrati, 19.000 dei quali edificati, mentre i restanti 31.000 sono area libera. Il canale lungo 515 metri che la attraversa e che si può percorrere noleggiando una barchetta a remi, è scavalcato da quattro ponti che rappresentano i quattro antichi regni di Spagna. Appoggiata alle pareti del palazzo, oggi sede di uffici pubblici, si trova una serie di 48 panche, una per ogni capoluogo di provincia spagnolo, decorate con mappe, eventi storici e stemmi.

E' di uno splendore unico, penso indescrivibile a parole e immagini; si rimane a bocca aperta prima per le dimensioni, poi per le finissime decorazioni ceramiche tutte diverse, non si finisce mai di ammirarla, sembra davvero accoglierti in un grande abbraccio.
 

Sorseggiando una granita, passeggiamo un po' nel Parco di María Luisa, anche questo ben curato, che ospita tanti Parrocchetti.

Per la serata andiamo verso Plaza della Encarnacion a vedere il Metropol Parasol, meglio conosciuto come Setas de Sevilla (setas significa funghi), un'opera architettonica moderna realizzata nel 2011 per riqualificare la zona (questa piazza era sede di mercatini agricoli, poi fu abbandonata e trasformata in parcheggio). Domina decisamente la piazza e rappresenta l’icona contemporanea della città; è alta 150 metri nel suo punto massimo, 70 metri nel punto più basso e ad oggi è la struttura di legno più grande al mondo (nella foto dall'alto, presa dalla rete, si vede bene la passerella che si percorre salendovi, con vista a 360 gradi sulla città).



Non abbiamo pensato di prenotare la visita e c'è molta fila, ci organizziamo meglio per domani e intanto ceniamo al ristorante Petra (niente di speciale, ma buono) e ci godiamo la città di sera, sempre vivace.

VENERDI: è Ferragosto, è festa, e anche qui ci se la prende con calma. Col bus turistico arriviamo fino alla fermata 10 per vedere il palazzo e i giardini del Parlamento Andaluso, l'Arco della Macarena con la Muralla e la Basilica di Santa Maria della Speranza Macarena.
 

Passeggiamo senza meta in questo bel quartiere, fra i suoi vicoli, le ceramiche e le vele ombreggianti, fino ad ritornare sotto le Setas.
 
Pranziamo con la loro vista davanti a La Malvaloca con un piatto di tapas (sempre buone e abbondanti) da condividere e soprattutto scoprendo l'ottima sangria bianca, che ammettiamo di preferire a quella tradizionale perché è più "beverina".

Oggi ce la prendiamo proprio con calma, torniamo in albergo, ci rilassiamo in piscina, ci riposiamo e usciamo solo per la cena (da Doña Encarna, niente di che) in attesa di salire, finalmente, sulle Setas (il biglietto di 16euro a persona include ovviamente la vista panoramica a 360°, che di sera è impreziosita dallo spettacolo di luci "Aurora", e la visione del film multisensoriale "Feeling Seville").

E' una struttura che non ti stanchi mai di guardare, sembra sempre diversa da ogni angolazione e nonostante sia tanto moderna, si integra perfettamente con la città storica in cui è incastonata.
Si sale in ascensore all'orario della prenotazione, ma si può restare tutto il tempo che si vuole.
Il gioco di luci è spettacolare, merita davvero organizzare la visita alla loro accensione. Le città viste dall'alto sono sempre belle, a Siviglia però, a parte qualche edificio che spicca, è tutto molto piatto e uniforme, la preferiamo fra i suoi vicoli e la sua gente. Nonostante le tante persone, sulle Setas il tempo pare rallentato, ci godiamo con calma il tramonto, il panorama, l'arietta dell'ora blu e la bella compagnia.
Provo a fare foto, con santa pazienza di Mauri, che immagino bellissime e che invece, ovviamente, non vengono mai come vorrei...



Andiamo a nanna proprio contenti, questa città ci sta piacendo tantissimo!

SABATO: oggi facciamo i veri turisti, alla reception Beatriz ci ha prenotato la visita alla cattedrale e all'Alcàzar (13euro a persona). Su suo consiglio, prima che faccia tanto caldo, saliamo sulla Giralda. Nata in qualità di minareto, oggi è il campanile della cattedrale, deve il suo nome alla scultura di bronzo realizzata nella parte superiore, conosciuta con il nome di Giraldillo, che funge da banderuola;
è alta 101 metri e nessun edificio del centro storico può superarla in altezza, ospita 24 campane e vi si accede percorrendo 35 rampe che un tempo permettevano al sultano di raggiungere la cima a cavallo. Salendo si possono ammirare da vicino le decorazioni della chiesa
e in cima il panorama è su tutta la città. Poco prima del suono delle campane, si attiva un motivetto sonoro che vi avvisa degli imminenti rintocchi.

Una volta scesi, ci si trova direttamente nella cattedrale; è il tempio gotico più grande al mondo, edificato fra il 1401 e il 1501 sulle rovine dell'antica moschea, colpisce per le sue dimensioni e per le numerose opere d'arte che ospita, fra cui il Retalbo Maggiore, il dipinto La Maddalena Penitente di Artemisia Gentileschi e la tomba di Cristoforo Colombo, qui dal 1899 dopo una serie di trasferimenti (da Valladolid a Siviglia, da Santo Domingo all'Avana e di nuovo a Siviglia in seguito all'indipendenza di Cuba dalla Spagna).
Si esce sul bel Cortile degli Aranci.

Nonostante il caldo del mezzogiorno, ci facciamo forza, ci aspetta la visita con audioguida al Real Alcàzar: originariamente forte moresco del X secolo, è il più antico palazzo reale d'Europa ancora in uso.
Anche qui ci perdiamo col naso all'insù ad ammirare i tantissimi particolari del palazzo, nonché le splendide ceramiche che lo decorano senza soluzione di continuità.

Per non parlare del rigoglioso parco, tanto bello da essere stato anche location dei Giardini dell'Acqua di Dorne, residenza della famiglia Martell, nella serie Il Trono di Spade.

Siamo contenti ma stanchi per il caldo, ci rinfreschiamo in albergo prima di passeggiare nuovamente fino a Plaza de España per vederla illuminata all'imbrunire, merita davvero tanto. Siamo arrivati presto e ci godiamo questo "tempo lento" insieme; senza per forza dover fare e dire cose, ammiriamo questo posto bellissimo nella nostra ultima serata di vacanza (la notevole foto panoramica è di Mauri).

Prima di salutare Siviglia, vi racconto qualche curiosità:
*i tantissimi alberi che si trovano in città, sono di arance amare;
*le decorazioni intrecciate che si vedono spesso sui balconi di Siviglia, soprattutto durante la Settimana Santa, vengono appese come abbellimento durante le processioni;
*sono ovviamente tantissimi i negozi di souvenir che vendono i tipici ventagli, alcuni davvero molto belli e particolari perché decorati a mano;
*è la città dell'Opera perché ne è ambientazione in più di cento componimenti, ed è la culla del Flamenco, arte che unisce canto, danza e chitarra;
*tanti hanno scambiato Mauri per portoghese per via del suo accento;
*il simbolo NO8DO, presente un po' dovunque, è il motto della città; è un rebus dove l'8 è in realtà una matassa di lana, in spagnolo madeja; si legge quindi 
NO-madeja-DO, (no me ha dejado, non mi ha abbandonato), a ricordare che il popolo di Siviglia rimase fedele al re Alfonso X il Saggio durante una rivolta organizzata dal figlio Sancho (nel 1275). Il sovrano, grato per questa fedeltà, donò il simbolo alla città. 

E' domenica, si rientra, dispiaciuti ma contenti, per me è stata una vacanza inaspettata e incantevole, grazie Maravillosa Sevilla, grazie Maravilloso Mauri!

Federica

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