martedì 5 giugno 2012

dal 20 maggio 2012

La nostra vita è cambiata, la nostra bella Terra trema, in modo diverso dalle volte in cui abbiamo sentito la "coda" di altri terremoti.

La maggior parte di noi si è svegliata domenica 20 maggio alle 4.04, con una scossa che poi avremo saputo di magnitudo 5.9 con epicentro a Finale Emilia (MO), ma io ero già stata svegliata da quella dell'1,13 e dall'armadio scricchiolante, e avevo capito che non era stata una scossa normale. Ma a casa mia nessuno ha sentito nulla, e con la tachicardia ho cercato di riaddormentarmi.
Quello che è avvenuto 3 ore dopo è CONFUSIONE, ricordo che non capivo nonostante l' "avvertimento", non realizzavo cosa facesse tremare e far cadere gli oggetti con tanta forza. Il tempo del dormiveglia, del realizzare, del cercare di calmarmi prima di andare in camera dei bimbi, e ancora scossava tutto.

Cercando di non allarmarli, io e Massimo prendiamo i bimbi e scendiamo al piano terra e usciamo di casa: sono TUTTI in strada, bianchi come cenci e senza parole.
VORREI PIANGERE, come faccio ogni volta che devo sfogarmi, ma davanti ai bimbi trovo una forza che non credevo di avere. E' inutile stare fuori a lungo, è anche rovinoso, perchè la tranquillità che cerchiamo di infondere ai nostri figli è nulla in confronto alle scene di pianto e panico che si vedono in strada.
Rientriamo, cercando di dare un occhio ad eventuali danni subiti oltre alla cornice e ad alcuni gingilli caduti e i cui cocci sono da raccogliere per non farci male pestandoli.
NON DIMENTICHERO' MAI come tremava di paura Filippo, e come, nella meravigliosa ingenuità dei bambini, Riccardo continuasse a ripetere "io ho schonno, possho tornare a nanino?!".
I telefoni non prendono la linea e non si riesce a mandare nemmeno un SMS, per il resto PARE tutto ok, non siamo tranquilli ma per i bambini tentiamo di esserlo e ci appoggiamo tutti e 4 in divano al piano terra.
Dopo un po', per fortuna, loro si riaddormentano, ma io e Massimo ci guardiamo con gli occhi sbarrati, e fino a mattina inoltrata contiamo almeno una ventina di scosse, ognuna anticipata da un rumore terrorizzante.

NON LO SCORDERO' MAI, IL RUMORE, quel boato che anticipa un'altra scossa, quello che fa paura più del tremare stesso perchè ti avvisa senza farti sapere con che potenza arriverà. Da 2 settimane sobbalzo ogni volta che passa un'auto, un camion, ogni volta che qualcuno chiude uno sportello, che muove un attimo il tavolo, ... , è una tortura psicologica che credo possa sembrare anche stupida per chi non la vive, ma è davvero angosciante e inspiegabile.

La mattina cerchiamo di capire cosa sia successo, e purtroppo ci rendiamo conto dalla televisione che l'epicentro è a soli 15 chilometri da noi e ha colpito duramente: si parla di crolli importanti, morti, feriti e sfollati soprattutto nei paesi di Finale Emilia (MO), San Felice sul Panaro (MO) e Sant'Agostino (FE). Certe cose accapponano la pelle, ma quando vedi posti "tuoi" rimani senza fiato e ti senti impotente come non mai.

I pensieri sono tanti, anche i più stupidi forse... "a Finale Emilia, bella la rocca di sera, quella volta che uscii con le amiche di Daria per il suo addio al nubilato!"; "la Ceramica Sant'Agostino a cui è crollato un capannone provocando una vittima è mia cliente"; "davanti alla Tecopress, che ha avuto la stessa sorte della ceramica, passiamo davanti ogni volta che andiamo al mare"; "a San Felice feci quel bel corso di fotografia con Barbara... CASPITA! Barbara abita a 20 chilometri da San Felice come me, chissà come sta?!" e mando subito un  SMS...

Passiamo la giornata e i giorni successivi con una tale ansia da non essere spiegabile, e intanto vediamo in tv TANTE persone che hanno perso tutto, e più passano le ore più si contano i danni
:o(
Ci guardiamo intorno e cerchiamo di rasserenarci: nonostante la vicinanza non abbiamo subito danni e stiamo tutti bene. C'è chi si è già organizzato per dormire in giardino in tenda, o anche in auto, o per chi può anche solo al piano terra, ma siamo "solo" spaventati e coi nervi al soffitto.
Le scuole chiudono per sopralluoghi, c'è chi le vorrebbe chiuse definitivamente, io invece spero riaprano quanto prima perchè i bambini a casa sono molto agitati, assorbono come spugne il nervosismo dei grandi e mi accorgo che non si riesce a parlare d'altro, e non va bene.

I giorni passano e le scosse sono sempre più rade e piccole, in paese si oganizzano raccolte di beni di prima necessità per chi ha ha davvero bisogno, qualcuno un po' sollevato riprende la propria vita e anche noi, nel nostro piccolo: per la prima volta da domenica, mercoledì i bimbi dormono nei loro letti al primo piano e io e Massimo saliamo in mansarda: io ho un po' di cosine creative da fare, lui deve lavorare. 
La giornata è stata tranquilla, si è sentito qualche "sportello chiudersi", qualche "camion passare" e qualche "t-rex arrivare in giardino", ma niente si spaventevole. Alle 23.30 scendo, nella speranza di dormire per la prima volta nel mio letto. Come sempre vado a controllare i bimbi, e mentre sono lì davanti comincia a tremare tutto, molto più del resto della giornata: 4.3, stesso epicentro. Credo di non aver respirato e di essere solo riuscita a guardare Massimo che si è messo sotto una porta di una parete portante. Tutto si ferma, io riprendo fiato e con lo sguardo cerchiamo di RIorganizzare la notte, quando Filippo apre un occhio. Credo NON SCORDERO' MAI quello che mi ha detto: "sai mamma, quando sono sdraiato mi sembra di dondolare molto di più". Se avessi potuto mi sarei volatilizzata, ma ho inventato una cosa del tipo "può essere Tesoro, perchè accumuliamo la tensione durante la giornata e adesso ti stai rilassando". Fortunatamente sono riuscita così a tranquillizzarlo e si è riaddormentato, ma io ho perso altri 10 anni i vita :o(
Io e Massimo siamo stati almeno 20 minuti a pensare a cosa fare: riapriamo il divano letto e portiamo giù i bimbi pian piano? ci rimettiamo a letto e pensiamo a cosa fare solo se sarà necessario? o ci organizziamo in auto? MHA! pensiamo di lasciare i bimbi dove stanno, noi 2 non abbiamo dormito, ma non è stato necessario alcun "trasloco veloce" per fortuna.

Al mattino si contano un po' di danni anche in paese da noi: qualcuno accusa crepe lungo le scale,  la Chiesa è inagibile, chi può, soprattutto se ha bimbi, va altrove.

E così si riparte da capo, cerchiamo di calmarci, ritorniamo al lavoro e a scuola, ma le scosse si sentono eccome. I bimbi fanno evacuazione almeno una volta al giorno, ma sono bravi e ormai ordinatissimi.
Noi quando possiamo scappiamo a dormire al mare: il tragitto è un'agonia, perchè devi passare fra i primi paesi colpiti e vedi la devastazione, ma la notte almeno siamo tranquilli, anche se abbiamo sempre un occhio aperto.

Come l'altra volta, lunedì 28 siamo tutti un po' più sereni e molti rientrano in casa a dormire, quasi sicuri che ormai sentiremo solo scossettine, che l'Emilia è stata colpita già abbastanza duramente ma è prontissima a rimboccarsi le maniche.
E invece... martedì 29, alle 9 del mattino, la terra trema di nuovo intensamente, con un boato che cominciavamo a sentire solo nei nostri discorsi e invece ha ruggito di nuovo fortemente: 5.8 ma con epicentro a Mirandola (MO), un po' più a nord-ovest. 

Il caos è totale, perchè i telefoni non vanno e in tanti sono già per strada, al lavoro, a scuola. Un fuggi fuggi generale ed anche pericoloso è scattato immediatamente.
Mi scrivono Amiche da ogni dove, ma io non riesco a rispondere   :o(
Appena mi riprendo telefono a Massimo, che era in moto e per fortuna non ha sentito nulla, mia mamma in auto ha avuto l'impressione che le fossero scoppiate le gomme, da subito ci siamo resi conto che questa scossa avrebbe creato più danni di quella di 9 giorni prima.

Corro quindi al nido, le dade mi confermano che è tutto ok, e non mi faccio nemmeno vedere da Riccardo. I bimbi potranno restare fino all'ora di pranzo. Vado quindi a scuola, mentre continuano ad arrivarmi SMS a cui non riesco a rispondere...
I bimbi sono molto spaventati, in tanti piangono ed io e qualche altro genitore cerchiamo di consolare un po' tutti. Anche Filippo scoppia in lacrime, perchè al momento della scossa non era nella sua aula ed è stato bravissimo a ricordarsi di seguire la prima insegnante che vedeva e non a riprendere le scale in cerca della sua. Resto un po' lì, con un'altra mamma procuro un po' d'acqua e qualche merendina e quando lo vedo un po' più tranquillo vado a casa a preparare un cambio: dopo pranzo si va dai nonni a San Giovanni in Persiceto, lì il terremoto si sente un po' meno e approfitto per far dormire Riccardo nel loro camper; Massimo ci raggiungerà appena possibile e andremo al mare.

I danni si contano immediatamente, il fatto che fosse giorno ha colpito maggiormente chi era per strada e al lavoro, il mio pensiero corre di nuovo a Barbara che abita proprio lì vicino.
Le immagini in tv sono strazianti, tanti morti e tanti crolli in più e qualcuno suppone che la magnitudo della scossa sia stata volontariamente abbassata per cammuffarne l'entità. Io non so se è così o è stata per una serie di cose, ma in effetti si è sentita molto bene e i problemi sono molti di più.
Il mio paese non è mai citato nei servizi dei media, che fotografano e filmano solo grossi crolli, perchè non fa comune, e il centro del mio comune è a più di 20 km.dagli epicentri; in realtà abito a 15 km.da Finale Emilia (MO), a 5 km.da Cento (FE), a 6 km.da Crevalcore (BO).
I danni, stavolta, si contano anche da noi: abbiamo una tendopoli che ospita fin da subito 70 persone che hanno case inagibili, l'asilo parrocchiale è inagibile al piano superiore, molti palazzi in centro sono danneggiati. Chi può si rifugia da parenti. Ormai tutti abbiamo una tenda montata in giardino. La nostra piccola realtà vede molte attività che hanno attaccate o sopra anche l'abitazione, quindi se una è danneggiata, lo sono entrambe, con grossissime difficoltà. Forse un palazzo intero dovrà essere demolito: al suo piano terra vi erano un'edicola, una gioielleria e un fruttivendolo. Il negozio di scarpe sta svendendo tutto mentre all'interno è puntellato per cominciare quanto prima i lavori anche all'appartamento superiore, qualche altro civico è stato dichiarato inagibile, un paio di attività industriali sono chiuse in attesa di sopralluoghi e sistemazioni. La banca ha chiuso, come la gelateria, il forno e la pasticceria per danni strutturali ai locali stessi o ai piani dei palazzi superiori.
Ci sono TANTE piccole realtà come la nostra in difficoltà, anche senza avere avuto dei crolli ecclatanti ci sarà da chiudere per diversi mesi e risistemare. Qualcuno sta pensando di trasferirsi definitivamente perchè ha perso tutto :o(

La paura continua ad essere tanta, non so per quanto ancora dormiremo "accampati" e sognando scosse che forse non ci sono in realtà.
Il fatto che l'epicentro si sia spostato non ci consola molto, significa che siamo vulnerabili tutti e in maniera imprevedibile. Quando passi un paio di giorni tranquilli, poi "ti ricorda" che c'è ancora con qualche scossa fra i 4 e i 5 -le ultime nella sera di domenica 3 giugno-, e torniamo tutti da capo, a cercare chissà dove quel po' di coraggio che avevamo messo un po' a riposo; ma nel rispetto di chi ha davvero perso tutto DOBBIAMO andare avanti.
L'Emilia densamente popolata ed estremamente produttiva ha perso non solo abitazioni e patrimonio artistico centenario, ma mesi di lavoro di caseifici, acetaie, aziende che spaziano dal settore agricolo al medicale, da quello meccanico a quello edile.
Da qui occorre ripartire, e sono certa che la mia Emilia ce la farà alla grande!

GRAZIE a tutti coloro che mia hanno inviato sms, telefonato, offerto un letto a casa loro, grazie di cuore perchè mi avete fatto tanta compagnia.
Spero che questo racconto non necessiti di un seguito.
Grazie anche a chi letto fin qui, il post è lunghissimo, ma è servito soprattutto a me, perchè finalmente sono riuscita a ripensare a tutto quanto, a fare un po' di ordine nella mia testa e a sfogarmi un po', ne avevo decisamente bisogno!

venerdì 1 giugno 2012

Meeting Nazionale A.S.I.

Il week end del Meeting Nazionale è terminato
e quasi non mi sembra vero. Mesi di preparazione, di mails, di dubbi sono spariti quasi in un attimo, "sommersi" dalla festosissima confusione dei partecipanti -TANTI- che hanno ricambiato ogni sforzo con la loro presenza e il loro entusiasmo.
Non sono brava con le parole, ma in lista stanno passando commenti che mi emozionano, sono davvero felice che quasi tutto sia stato come volevamo. Per le imprecisioni pazienza, per fortuna non sono stati grossi intoppi ;o)

In attesa delle foto "ufficiali", ne posto qualcuna mia, approfittando per ringraziare lo STAFF -AdrianaDaniela, Francesca, LorettaSabrina, Silvana, Simona e Stefania- , ma soprattutto Barbara, la mia "socia delle torte" e Marcella, che non perde occasione per essere una Vera Amica :o)

Ci siamo divise un po' i compiti, e io e Barbara ci siamo occupate delle decorazioni degli ambienti con le nostre torte