giovedì 22 agosto 2024

L'Elegante Torino

"Strane" vacanze quest'anno, iniziate con poca spinta perché Filippo, per ragioni di lavoro, non è riuscito a venire, ma la settimana a Torino ha decisamente il miglior compagno di viaggio che potessi avere, Riccardo.

Essendo solo io e lui 
NOmare perché a me non piace -e onestamente credo che anche lui si sarebbe annoiato da solo con me-, 
NOmontagna perché a lui non piace -e onestamente solo in due forse non avrei azzardato grosse passeggiate-,
e così abbiamo pensato di realizzare il desiderio di visitare la regale Torino. 

Ammetto di aver faticato nell'organizzazione del tutto: prima sembrava fossimo in tre poi in due, prima sembrava andassimo in auto poi ho optato per il treno, prima confidavo nella metro finché non l'hanno chiusa ad agosto per manutenzione, poi hanno pensato di fare manutenzione straordinaria anche alla linea dei treni ad alta velocità, ..., insomma, pareva che tutto remasse contro, ma ce l'abbiamo fatta, e ora cercherò di sbrogliare gli inghippi e di raccontare i nostri giorni in questa elegantissima città, sperando di dare consigli utili.

Io li ho trovati un po' online, ma soprattutto grazie a Diana, super esperta della città, che mi ha scritto quattro facciate di mail di cose da vedere, da fare, da mangiare 😋
Nonostante ne abbia acquistata una, ammetto di aver poco utilizzato la guida cartacea.

→ Siamo partiti domenica 11 agosto per arrivare a Torino Porta Nuova verso mezzogiorno e abbiamo lasciato i bagagli all'Hotel Astoria in attesa di poter fare il check-in. L'albergo si trova in un palazzo storico, senza troppe pretese è elegante e pulito, il personale è giovane e molto cortese e abbiamo apprezzato il ricco buffet della colazione sia dolce che salata; non offre il servizio ristorante, e alla lunga ci è pesato un po' non avere la cena "assicurata"; essedo a 200mt dalla stazione, lo abbiamo trovato molto comodo anche per gli spostamenti coi mezzi pubblici nei giorni successivi. 

Piazza Castello, il cuore di Torino, è a poco più di un chilometro, ma nella nostra prima passeggiata perlustrativa ci siamo "persi" passando in Piazza San Carlo, davanti al Museo Egizio, alla Mole Antonelliana, percorrendo via Po, gli ampi corsi pedonali e le immense piazze. Ci è parsa subito una città più europea che italiana, elegante, ordinata, vivibile, incredibilmente c'è davvero poca gente.

Affamati, ci siamo fermati da Crostone.it (Piazza Castello 72) con vista su Palazzo Madama (questo sarebbe il castello della piazza???): ci è piaciuto molto.

 

Tornati in albergo, ci siamo riposati un po' 

e abbiamo iniziato a mettere in fila qualche idea, sappiamo che le cose che ci interessano sono da prenotare, ma domattina andremo ad informarci sulla Torino+Piemonte Card, perché non ho capito come mai l'opzione Junior ci sia solo per 3 giorni e non per 5. Riccardo butta giù comunque prezioso un planning da cui partire, se così fosse dobbiamo concentrare in tre giorni consecutivi i vantaggi della tessera e fare altro e/o quello che costa meno per lui i rimanenti.

Dobbiamo ri-uscire per la cena, ci fermiamo al Dual (niente di eccezionale) in Piazza Carlo Alberto, davanti a quella che sarà la facciata preferita di Riccardo e sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano (che purtroppo non abbiamo visitato); io invece, dello stesso palazzo, preferirò la facciata opposta su Piazza Carignano, non sembrano nemmeno far parte dello stesso stabile, vista la diversità.

Torino di sera esplode di eleganza, è davvero un salotto dall'aria europea.

  
 

→ Lunedì 12 agosto: confermato dall'InfoPoint, la Torino+Piemonte Card Junior (12/18 anni) da 5 giorni non c'è; non capiamo come mai non propongano la stessa offerta, ma ci adeguiamo e organizziamo di conseguenza. Acquistiamo quindi la 5gg a 50euro per me e la 3gg a 18euro per Riccardo, oggi faremo cose visitabili liberamente, e da domani a giovedì incastreremo il più possibile. QUI ci sono tutte le agevolazioni della tessera.
Cammina cammina, ci dirigiamo verso il Parco del Valentino passando per l'immensa Piazza Vittorio Veneto, affiancando il Po e ammirando la Gran Madre di Dio. 


Fa piuttosto caldo perché il percorso è tutto al sole, ma a Torino si può approfittare delle tantissime Torèt, fontanelle da cui sgorga sempre acqua fresca, munitevi quindi di una bella borraccia riempibile all'infinito!

Il Parco del Valentino me lo ero immaginato decisamente più ombroso e curato, ci siamo addentrati per circa un chilometro e mezzo per arrivare al Borgo Medievale -CHIUSO- e alla Panchina degli Innamorati -deliziosa-,
 

per poi fare un ultimo sforzo verso la Fontana dei 12 Mesi (purtroppo non funzionante, con acqua marrone stagnante)

e il Castello del Valentino (che è un immenso cantiere, quindi non c'è nemmeno il bel giardino antistante l'ingresso che si vede nelle foto). Questa meta sarebbe stata quasi una completa delusione se non fosse per gli SCOIATTOLI, nel parco ce ne sono tantissimi e si avvicinano senza alcun timore 

A spanne, abbiamo già percorso a piedi sei chilometri al sole, siamo un po' delusi, fa caldo e abbiamo fame, quindi cerchiamo di tornare in centro rapidamente noleggiando un monopattino elettrico (1euro+25cent. al minuto), ma stavolta ha guidato Riccardo, quindi tutto molto più facile che a Roma 😊

Abbiamo voglia di qualcosa di fresco e ci ricordiamo di un consiglio di Diana, siamo in zona quindi cerchiamo lo storico Caffè Fiorio (via Po 8/c) e ci regaliamo una coppa gelato e il tipico bicerin di Torino (cioccolato fuso con caffè e panna montata).
Nel pomeriggio ci rinfreschiamo un po' al Museo della Radio e della Televisione presso la sede RAI in via Verdi 16, è un piccolo gioiellino che ci ha piacevolmente stupiti e divertiti. L'ingresso è gratuito, tutti i giorni dalle 9,30 alle 18,30.
E' un vero e proprio viaggio nel tempo dal telegrafo ai primi apparecchi radiofonici, fra i vari modelli di televisori e telecamere professionali, ti puoi improvvisare concorrente di Rischiatutto, ascoltare i primi comunicati radio, vedere l'allunaggio in bianco e nero e provare -da cameraman o da conduttore- come si sta in uno studio televisivo.
 

 
 

E' stato simpatico visitare questo inaspettato museo, proprio quest'anno che 
si festeggiano il secolo di vita della radio in Italia e i 70 anni della televisione. Ammettiamo di aver fatto un secondo giro, perché ci siamo divertiti tantissimo, andateci!
Oggi siamo superstanchissimi, zerovoglia di cercare da cena in centro, ci buttiamo dal kebabbaro Aydin di fronte all'albergo, buono ma non buonissimo, dice l'esperto Riccardo.

→ Martedì 13 agosto: bene, oggi cominciamo a sfruttare la Torino Card col botto, finalmente visiteremo il Museo Egizio che quest'anno festeggia i 200 anni dall'apertura! I biglietti sono da acquistare online, potete già selezionare "Ingresso Gratuito Card" che controlleranno alla cassa (altrimenti intero 14euro, ridotto 15/18anni 3euro); si può scaricare l'audioguida online gratuitamente sul proprio cellulare, MA VI PREGO portatevi le cuffiette o compratele all'ingresso, non fate come i boomer antipatici -nonché maleducati a mio avviso- che la ascoltano senza e a tutto volume! Non vi dice comunque molto di più dei cartellini esposti, quindi se preferite, potete benissimo leggere quello che vi interessa. 
L'allestimento è ampio, ben organizzato, ricco di reperti incredibili per quantità e stato di conservazione; il percorso fra le sale è in ordine cronologico, iniziando dalla storia del museo, si va dal Periodo Predinastico (circa 2000 a.C.) fino all'Epoca Tarda (circa 300 a.C.). Per l'importante anniversario, la Sala dei Re è chiusa e le statue che di solito ospita si trovano nell'atrio all'ingresso come il primo allestimento. Fatto con calma, noi siamo usciti increduli dopo 3 ore, merita tantissimo.
Questi sono i nostri nomi scritti con i geroglifici... (ci fidiamo ^_^) 
Souvenir da fare sul posto, oppure potete provare a realizzare il vostro QUI.
 

Felicioni, ci diamo da fare per la prossima tappa, la Basilica di Superga.
Avremmo voluto andare domani, ma all'InfoPoint ci hanno fortunatamente fatto notare che la cremagliera il mercoledì è chiusa e noi ovviamente vogliamo farla.
Abbiamo preso il tram 15 dal lato della stazione Porta Nuova (va bene anche l'autobus 68) fino a Sassi-Superga (2euro a corsa, oppure controllate sul sito GTT Torino i carnet disponibili), ci si impiega circa mezz'ora e si arriva a pochi passi dalla stazione della tranvia. Il biglietto A/R feriale costa 6euro, festivo 9euro, con la Torino Card è ridotto a 4euro, si fa il biglietto alla cassa automatica selezionando la riduzione che verificano all'ingresso.

Abbiamo mangiato qualcosa al volo sul posto (bar poco fornito nel primo pomeriggio) e abbiamo guardato la mostra sulla storia della "Dentiera di Superga" in attesa dell'orario di partenza. E' un altro meraviglioso viaggio nel tempo; su consiglio del conducente siamo andati nel vagoncino davanti dove lo schienale è reclinabile, ingegno del tempo che fu per sedersi sempre nel senso di marcia corretto. Il tragitto dura circa 20 minuti e permette di godersi il panorama da giù verso la Basilica, e da più avanti nel percorso sulla non lontana città.
 

Giunti in stazione, dopo qualche minuto a piedi si rimane a bocca aperta per la maestosità che ci si trova davanti, la Basilica dedicata alla Madonna delle Grazie, progettata dall'architetto reale Filippo Juvarra, è veramente degna di essere il mausoleo delle tombe dei Savoia.

La chiesa e la cappella del voto sono luoghi destinati alla preghiera, l’ingresso è libero e gratuito. Per la salita alla cupola e la visita alle Tombe Reali (ingresso gratuito con la Torino Card invece di 4euro e 6euro) sul sito c'è scritto su prenotazione, io ho telefonato il giorno prima per sapere le disponibilità e mi hanno detto che non importava, non so dire se perché sia un periodo di poco afflusso, quando siamo arrivati noi in effetti c'era pochissima gente. Ci siamo recati alla biglietteria e abbiamo riferito di essere interessati alla visita e hanno organizzato un gruppo dopo meno di mezz'ora, eravamo solo in 4 con una guida eccezionale che ha parlato per un'ora. Prima tappa è il chiostro con giardino all'italiana, poi si entra nella Sala dei Papi, diventata pinacoteca nel 1876, alle cui pareti sono appesi i ritratti di tutti i 266 Papi canonicamente eletti. Il colpo d'occhio è fenomenale, mi è dispiaciuto non aver scattato una foto, ma ci è stato detto che non è possibile farle qui e nella cripta.
Delle Tombe Reali non c'è molto da dire, o meglio ce ne sarebbe tanto, sono assolutamente da vedere, oltre al grande pregio artistico si respira veramente la storia; la mia preferita è la Sala delle Regine, grandi donne spesso poco ricordate.

Usciti dal freschino della cripta, rientriamo in chiesa per ammirare la cupola da dentro

prima di salire i 131 gradini della scala a chiocciola che ci porteranno alla balconata esterna.

 

Purtroppo il cielo non è terso come vorremmo e verso la città non si vede un gran che... peccato.


Non dimenticate di recarvi sul retro della Basilica a rendere omaggio al Grande Torino, storia che emoziona anche i non appassionati di calcio.

Siamo comunque soddisfatti (e stanchini...) e quindi riprendiamo la tramvia e l'autobus per il ritorno.


Cena da Sorbillo (vicinissimo all'albergo per fortuna perché mentre eravamo seduti dentro è scoppiato un temporale calmatosi proprio per farci rientrare), e nanna.

→ Mercoledì 14 agosto: abbiamo riorganizzato la mattinata, visto che abbiamo anticipato la visita a Superga, e ci siamo mossi coi mezzi pubblici nei posti un po' più lontani in attesa dell'appuntamento del pomeriggio. Siamo andati al Cimitero Monumentale, che ospita diversi personaggi illustri, ma è ovviamente enorme; abbiamo quindi scelto di rendere omaggio a due persone della storia più recente torinese, italiana e non solo: 
Rita Levi Montalcini -(1909-2012) Laureata in Medicina e Chirurgia con 110 e lode nel 1936, successivamente si specializzò in neurologia e psichiatria; è stata una delle più grandi scienziate italiane del XX secolo, unica italiana a essere stata insignita (oltre a diverse altre onorificenze) del Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 1986 per la scoperta del Nerve Growth Factor (NGF), è stata la prima donna a essere ammessa all’Accademia Pontificia delle Scienze; senatrice a vita dal 2001, socia nazionale dell'Accademia dei Lincei e socia-fondatrice della Fondazione Idis-Città della Scienza, solo per citare alcune cose.-
Primo Levi -(1919-1987) Laureato in Chimica nel 1941 con lode, 
scrittore, partigiano antifascista, autore di saggi, romanzi, raccontimemorie e poesie. Sopravvissuto al Campo di transito di Fossoli e alla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo, tornato in Italia si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite.-
Con rispetto, abbiamo posato una pietra sulle loro semplici lapidi.

Altra curiosità da vedere è Palazzo Scaccabarozzi situato all'angolo tra Corso San Maurizio e Via Giulia di Barolo, è detto comunemente "Palazzo Fetta di Polenta" per via del suo colore giallo ocra, ma soprattutto per la sua larghezza minima di 54 centimetri che lo fa sembrare solo il rialzo della facciata.

In realtà ha una pianta trapezoidale (immagine da web) e la larghezza massima di 4,35 metri, inizialmente permise addirittura di realizzare un appartamento indipendente in ogni piano.

Da qui ci spostiamo verso la Chiesa della Gran Madre di Dio, che abbiamo sempre visto da lontano perché E' LONTANA da fare a piedi alla fine di via Po, attraversando Piazza Vittorio Veneto e il Ponte Vittorio Emanuele I. Ci ricorda il Pantheon a Roma, ma dentro ci ha un po' deluso; dal suo alto sagrato però si vede un bellissimo panorama.

Ed eccoci finalmente ad un altro atteso appuntamento, quello con la Mole Antonelliana. Sono giorni che ci giriamo intorno, che la ammiriamo da lontano, da vicino, da sotto, ... non vediamo l'ora di entrare! Ideata per essere una Sinagoga, con i suoi 167,5 metri d'altezza nel 1889 era l'edificio in muratura più alto d'Europa; nel 1961, in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia, venne inaugurato l'ascensore panoramico interno che tuttora permette di salire al tempietto posto a 85 metri d’altezza per ammirare la vista a 360° sulla città e sull’arco alpino (si può salire anche a piedi, ma l'ascensore merita davvero tanto!). Oggi è sede del Museo Nazionale del Cinema e ospita mostre itineranti, noi saremo fortunati e vedremo "Movie Icons, oggetti dai set di Hollywood". Sono da prenotare sia la salita con ascensore che l'ingresso al museo, cosa non semplice da incastrare visto che non tutti sono interessati ad entrambi, e anche perché qualcuno prenota, ma se si presenta a un orario diverso e c'è disponibilità, fanno passare. Capisco la comodità di "snellire le file" magari, ma così la prenotazione è vanificata, oppure si impegna un posto (o più) quando in realtà non lo è... (Vi consigliamo, se riuscite, di prenotare prima l'ascensore e poi il museo dopo circa 30 minuti). Comunque, ci si adegua anche qui, con la Torino Card l'ingresso al museo è gratuito (invece di 15 e 13euro), la salita con ascensore (chiuso il martedì) costa 7euro a persona anziché 9, passate alla cassa per la validazione della riduzione.

Fortunatamente abbiamo fatto prima la salita panoramica, perché se Riccardo l'avesse vista forse non ci sarebbe salito 😁 L'ascensore è quasi completamente trasparente e sale dal sotterraneo esattamente al centro della struttura, nel vuoto, fino alla terrazza: un minuto mozzafiato per vedere -se le vertigini lo permettono- la Mole (e la mostra) anche da un altro punto di vista.
Fatto il Cupolone, questa altezza non è poi così spaventevole per Riccardo, che riesce a godersi un po' il panorama sulla città, ha più il pensiero di scendere 😂, ma giuro che non avevo idea di come fosse esattamente questo "ascensore panoramico"!



Tornando al museo, al piano terra si snoda un labirinto di sale sulla storia del cinema e della fotografia, a partire proprio dalla spiegazione dei tipi di lenti, dalla rifrazione della luce, dalle prime immagini in sequenza che creavano movimenti, ... fino alle nuove tecniche, registi e attori famosi, trucchi delle scenografie,... e si termina con alcune sale ambientate, come la mia preferita dei cartoons (PS: la porta è apribile, ma siamo irresistibilmente passati tutti attraverso la sagoma di Willy il Coyote!).
Terminata la parte stabile, comincia la mostra temporanea che, meraviglia delle meraviglie, si snoda su una terrazza che sale a spirale lungo le pareti della Mole, lasciandoti sempre vedere il centro in basso, e soprattutto l'ascensore che sale e scende in continuazione. Gli oggetti originali di scena, costumi e memorabilia esposti sono 120; Riccardo ha apprezzato soprattutto quelli appartenenti agli Avengers (e simili), io, un po' più attempata, mi sono soffermata sul cappellino di Forrest Gump, il giubbotto di Mission Impossible, il doblone d'oro dei Pirati dei Caraibi, il golden ticket di Willy Wonka. 
Su un maxi schermo si vedono brevi spezzoni di film e si è sempre accompagnati da parti di meravigliose colonne sonore; la Mole ci è piaciuta davvero tanto per originalità architettonica, per lo stupore dell'ascensore, per la modalità di utilizzo degli spazi, per il museo e per la mostra, per tutto insomma!

Al momento di uscire ci siamo accorti del diluvio in corso, ne siamo stupiti, perché fino a poco prima eravamo addirittura ad ammirare il panorama sulla città. Abbiamo aspettato all'interno su alcuni divanetti e abbiamo approfittato di un attimo di tregua per prendere un autobus verso l'albergo. Praticamente non abbiamo preso una goccia di pioggia, siamo stati fortunatissimi!
Cena all'Old Wild West in stazione, giusto per non rischiare di allontanarci troppo, e nanna, ci aspetta un originale Ferragosto!

→ Giovedì 15, Ferragosto: oggi pare sarà nuvoloso (speriamo regga), ma non possiamo che adeguarci perché abbiamo prenotato la visita a La Venaria Reale, villa estiva e di caccia di Casa Savoia. Per raggiungerla ci avevano consigliato la navetta da Piazza Castello per la quale ci sarebbe la convezione con la Torino Card, ma oltre a non essere comodissimi alla fermata, ha degli orari più radi da rispettare, abbiamo quindi preferito prendere l'autobus 11 da Porta Nuova fino a Stazione Venaria (circa 55 minuti). Dalla stazione si percorrono circa 800 metri attraverso il delizioso Borgo Antico. Per l'ingresso abbiamo prenotato "Tutto in una Reggia", biglietto che consente di visitare la Reggia, i Giardini e le eventuali mostre in corso (prezzo intero 20euro, ridotto 6/20 anni 10euro, gratuito con la Torino Card) e abbiamo acquistato l'audioguida a 3euro, qui si è rivelata utile anche per guidarci nel percorso; siamo arrivati prima dell'orario scelto, ma ci hanno fatto accedere ugualmente.
La magnificenza si evince subito dalla Galleria dei Ritratti, che continua con sale dedicate alla storia dei Savoia, una delle dinastie più antiche d'Europa, e alla realizzazione della reggia.

E' tutto meraviglioso e sfarzoso, mentre visitiamo alcune sale, oltre ad accorgerci che fuori piove, notiamo che le fontane nel cortile d'ingresso non sono semplicemente funzionanti, ma sono danzanti a tempo di musica; anche in questo caso siamo stati fortunati, perché le hanno sicuramente accese per realizzare un servizio per SkyTV di cui abbiamo visto un operatore poco prima, perché il resto della giornata sono andate senza musica.

Un po' sconsolati per il maltempo, pensiamo che faremo una veloce passeggiata nei giardini sotto l'ombrello più tardi, per ora il nostro percorso all'interno delle sale è ancora lungo. Penso che tutti non vedano l'ora di arrivare alla Galleria Grande, che lascia veramente senza fiato, è un tripudio di luce e candidi stucchi; avrei fatto un milione di foto, ma Riccardo non mi sopportava già più...
  

Il tour della reggia termina nelle Scuderie Juvarriane (sì, è sempre lui l'architetto reale), dove sono esposti lo splendido Bucintoro Reale e alcune carrozze e portantine. 
 

Guarda e ammira, ammira e fotografa, terminiamo la visita della reggia in circa 3 ore, e ancora fortunatamente ci accorgiamo che è spuntato un bel sole che ci permetterà di passeggiare in giardino.
Che dire, purtroppo non è più periodo di fioriture, ma anche qui si rimane a bocca aperta, non abbiamo più parole per quanto bello stiamo vedendo, che fortunatamente è stato recuperato e valorizzato in modo eccelso. Siccome gli spazi sono grandi, approfittiamo del trenino (circa 25 minuti a 3euro a persona con la Torino Card anziché 4) che ci accompagnerà nei punti più lontani e poi faremo a piedi un breve tragitto fra le aiuole vicine al palazzo.


Tutto davvero magnifico!
Ritornando verso la stazione ci regaliamo un gelato nel borgo antico (buono!), e stanchi e supersoddisfatti ci prepariamo per la cena di Ferragosto.
Ho prenotato al Bistrot Turin pensando di mangiare qualcosa di tipico, ma dei plin nemmeno l'ombra -io ho ripiegato su un buon vitello tonnato- e l'hamburger di Riccardo non era un panino come si aspettava ma solo la fetta di carne, quindi ci siamo poi consolati tornando al Caffè Fiorio per una buona coppa gelato e per l'ultimo bicerin. Questo locale è aperto dal 1780 e pare fosse il preferito di Camillo Cavour. Un altro bellissimo viaggio nel tempo!
 
 
 
Il nostro Ferragosto si conclude con un tour serale della città: la Mole, ormai fotografata in tutte le salse, le irresistibili fontane illuminate in Piazza Castello, il Dito di Colombo che dovrebbe portare fortuna (sotto il portico in Piazza Castello, fra la Biblioteca Reale e la Questura).
 

  


→ Venerdì 16 agosto: ultimo giorno di visite programmate, il mio perfetto tour planner Riccardo oggi mi porta a Palazzo Reale, prenotazione consigliata, noi più che altro vi suggeriamo di andarci presto per avere poca gente intorno; il mio ingresso è compreso nella Torino Card (invece di 15euro) e Riccardo, con Torino Card non più attiva, ha diritto all'ingresso gratuito in quanto under18 (ci abbiamo ragionato bene!). 
Il percorso di visita include: Palazzo Reale, Armeria Reale, Cappella della Sindone, Galleria Sabauda, Museo di Antichità, Giardini (che hanno sempre libero accesso). Un po' ce lo aspettavamo, ma davvero non si finisce mai di stupirsi di quanta bellezza disponiamo e a volte poco apprezziamo.
 

 
A Palazzo e Armeria non saprete dove guardare, alla Cappella del Guarini soffermatevi per il video dell'accuratissimo restauro fatto dopo l'incendio del 1997, ma una menzione speciale va decisamente a LEI, che non mi aspettavo di trovare alla Galleria Sabauda; è in queste sale grazie a un personaggio che non conoscevo, Riccardo Gualino, di cui potete ascoltare l'incredibile storia QUI. E' stata una bellissima sorpresa, me la sono goduta da vicino e da sola; pare sia uno studio preparatorio per la più famosa "Nascita di Venere", rimane il fatto che è una autentica meraviglia ❤


Quando uscite da Palazzo, non mancate di fare un passaggio alla Biblioteca Reale in Piazza Castello all'inizio del portico, l'accesso, negli orari di apertura, è libero fino alla sala studio.

E ovviamente andate al Duomo dove è conservata la Sacra Sindone.

Anche oggi siamo pienamente soddisfatti, non avendo altro in programma, dopo pranzo abbiamo riposato in albergo. Nel pomeriggio ho fatto un giro da sola su via Lagrange (al civico 25 c'è la targa sulla casa dove visse Cavour e al 29 quella del matematico che dà il nome alla via) in cerca di un posto per la cena e dove poter acquistare i tipici gianduiotti, che ho poi preso alla Confetteria Avvignano

Su via Lagrange, all'angolo con via Giolitti, in alto-alto, trovate una delle Vedette di Torino Equìnox; purtroppo non abbiamo visto le altre, ma a spasso per la città c'è qualcosa di artistico in ogni angolo, non date limiti al vostro curiosare!
 
 
Portone del Diavolo (via XX settembre 40)

Piazza Carlo Alberto

E FINALMENTE abbiamo trovato i tipici PLIN (buoni buoni, da Eataly)!

E' la nostra ultima sera e vogliamo goderci la città ancora una volta; salutiamo quello che ci è piaciuto di più e ci sediamo su una panchina di Piazza San Carlo a goderci gli ultimi momenti. Lì un gruppetto di pensionati ci ha fatto ridere un sacco coinvolgendoci nelle loro scherzose chiacchiere e lo ricorderemo come uno dei momenti più allegri della settimana!

Torino bella anche per questo, inclusiva, vivibile, europea, elegante e divertente; da visitare, da vedere, da vivere, da tornarci!

Federica