"Strane" vacanze quest'anno, iniziate con poca spinta perché Filippo, per ragioni di lavoro, non è riuscito a venire, ma la settimana a Torino ha decisamente il miglior compagno di viaggio che potessi avere, Riccardo.
Essendo solo io e lui
NOmare perché a me non piace -e onestamente credo che anche lui si sarebbe annoiato da solo con me-,
NOmontagna perché a lui non piace -e onestamente solo in due forse non avrei azzardato grosse passeggiate-,
e così abbiamo pensato di realizzare il desiderio di visitare la regale Torino.
Ammetto di aver faticato nell'organizzazione del tutto: prima sembrava fossimo in tre poi in due, prima sembrava andassimo in auto poi ho optato per il treno, prima confidavo nella metro finché non l'hanno chiusa ad agosto per manutenzione, poi hanno pensato di fare manutenzione straordinaria anche alla linea dei treni ad alta velocità, ..., insomma, pareva che tutto remasse contro, ma ce l'abbiamo fatta, e ora cercherò di sbrogliare gli inghippi e di raccontare i nostri giorni in questa elegantissima città, sperando di dare consigli utili.
Io li ho trovati un po' online, ma soprattutto grazie a Diana, super esperta della città, che mi ha scritto quattro facciate di mail di cose da vedere, da fare, da mangiare 😋
Nonostante ne abbia acquistata una, ammetto di aver poco utilizzato la guida cartacea.
→ Siamo partiti domenica 11 agosto per arrivare a Torino Porta Nuova verso mezzogiorno e abbiamo lasciato i bagagli all'Hotel Astoria in attesa di poter fare il check-in. L'albergo si trova in un palazzo storico, senza troppe pretese è elegante e pulito, il personale è giovane e molto cortese e abbiamo apprezzato il ricco buffet della colazione sia dolce che salata; non offre il servizio ristorante, e alla lunga ci è pesato un po' non avere la cena "assicurata"; essedo a 200mt dalla stazione, lo abbiamo trovato molto comodo anche per gli spostamenti coi mezzi pubblici nei giorni successivi.
Piazza Castello, il cuore di Torino, è a poco più di un chilometro, ma nella nostra prima passeggiata perlustrativa ci siamo "persi" passando in Piazza San Carlo, davanti al Museo Egizio, alla Mole Antonelliana, percorrendo via Po, gli ampi corsi pedonali e le immense piazze. Ci è parsa subito una città più europea che italiana, elegante, ordinata, vivibile, incredibilmente c'è davvero poca gente.
Affamati, ci siamo fermati da Crostone.it (Piazza Castello 72) con vista su Palazzo Madama (questo sarebbe il castello della piazza???): ci è piaciuto molto.
Tornati in albergo, ci siamo riposati un po'
Dobbiamo ri-uscire per la cena, ci fermiamo al Dual (niente di eccezionale) in Piazza Carlo Alberto, davanti a quella che sarà la facciata preferita di Riccardo e sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano (che purtroppo non abbiamo visitato); io invece, dello stesso palazzo, preferirò la facciata opposta su Piazza Carignano, non sembrano nemmeno far parte dello stesso stabile, vista la diversità.
Torino di sera esplode di eleganza, è davvero un salotto dall'aria europea.
Fa piuttosto caldo perché il percorso è tutto al sole, ma a Torino si può approfittare delle tantissime Torèt, fontanelle da cui sgorga sempre acqua fresca, munitevi quindi di una bella borraccia riempibile all'infinito!
E' stato simpatico visitare questo inaspettato museo, proprio quest'anno che si festeggiano il secolo di vita della radio in Italia e i 70 anni della televisione. Ammettiamo di aver fatto un secondo giro, perché ci siamo divertiti tantissimo, andateci!
Souvenir da fare sul posto, oppure potete provare a realizzare il vostro QUI.
Abbiamo preso il tram 15 dal lato della stazione Porta Nuova (va bene anche l'autobus 68) fino a Sassi-Superga (2euro a corsa, oppure controllate sul sito GTT Torino i carnet disponibili), ci si impiega circa mezz'ora e si arriva a pochi passi dalla stazione della tranvia. Il biglietto A/R feriale costa 6euro, festivo 9euro, con la Torino Card è ridotto a 4euro, si fa il biglietto alla cassa automatica selezionando la riduzione che verificano all'ingresso.
Abbiamo mangiato qualcosa al volo sul posto (bar poco fornito nel primo pomeriggio) e abbiamo guardato la mostra sulla storia della "Dentiera di Superga" in attesa dell'orario di partenza. E' un altro meraviglioso viaggio nel tempo; su consiglio del conducente siamo andati nel vagoncino davanti dove lo schienale è reclinabile, ingegno del tempo che fu per sedersi sempre nel senso di marcia corretto. Il tragitto dura circa 20 minuti e permette di godersi il panorama da giù verso la Basilica, e da più avanti nel percorso sulla non lontana città.
Giunti in stazione, dopo qualche minuto a piedi si rimane a bocca aperta per la maestosità che ci si trova davanti, la Basilica dedicata alla Madonna delle Grazie, progettata dall'architetto reale Filippo Juvarra, è veramente degna di essere il mausoleo delle tombe dei Savoia.
La chiesa e la cappella del voto sono
luoghi destinati alla preghiera, l’ingresso è libero e gratuito. Per la salita alla cupola e la visita alle Tombe Reali (ingresso gratuito con la Torino Card invece di 4euro e 6euro) sul sito c'è scritto su prenotazione, io ho telefonato il giorno prima per sapere le disponibilità e mi hanno detto che non importava, non so dire se perché sia un periodo di poco afflusso, quando siamo arrivati noi in effetti c'era pochissima gente. Ci siamo recati alla biglietteria e abbiamo riferito di essere interessati alla visita e hanno organizzato un gruppo dopo meno di mezz'ora, eravamo solo in 4 con una guida eccezionale che ha parlato per un'ora. Prima tappa è il chiostro con giardino all'italiana, poi si entra nella Sala dei Papi, diventata pinacoteca nel 1876, alle cui pareti sono appesi i ritratti di tutti i 266 Papi canonicamente eletti. Il colpo d'occhio è fenomenale, mi è dispiaciuto non aver scattato una foto, ma ci è stato detto che non è possibile farle qui e nella cripta.
Delle Tombe Reali non c'è molto da dire, o meglio ce ne sarebbe tanto, sono assolutamente da vedere, oltre al grande pregio artistico si respira veramente la storia; la mia preferita è la Sala delle Regine, grandi donne spesso poco ricordate.
Usciti dal freschino della cripta, rientriamo in chiesa per ammirare la cupola da dentro
prima di salire i 131 gradini della scala a chiocciola che ci porteranno alla balconata esterna.
Purtroppo il cielo non è terso come vorremmo e verso la città non si vede un gran che... peccato.
Non dimenticate di recarvi sul retro della Basilica a rendere omaggio al Grande Torino, storia che emoziona anche i non appassionati di calcio.
Siamo comunque soddisfatti (e stanchini...) e quindi riprendiamo la tramvia e l'autobus per il ritorno.
Cena da Sorbillo (vicinissimo all'albergo per fortuna perché mentre eravamo seduti dentro è scoppiato un temporale calmatosi proprio per farci rientrare), e nanna.
Rita Levi Montalcini -(1909-2012) Laureata in Medicina e Chirurgia con 110 e lode nel 1936, successivamente si specializzò in neurologia e psichiatria; è stata una delle più grandi scienziate italiane del XX secolo, unica italiana a essere stata insignita (oltre a diverse altre onorificenze) del Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 1986 per la scoperta del Nerve Growth Factor (NGF), è stata la prima donna a essere ammessa all’Accademia Pontificia delle Scienze; senatrice a vita dal 2001, socia nazionale dell'Accademia dei Lincei e socia-fondatrice della Fondazione Idis-Città della Scienza, solo per citare alcune cose.-
Primo Levi -(1919-1987) Laureato in Chimica nel 1941 con lode, scrittore, partigiano antifascista, autore di saggi, romanzi, racconti, memorie e poesie. Sopravvissuto al Campo di transito di Fossoli e alla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo, tornato in Italia si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite.-
Con rispetto, abbiamo posato una pietra sulle loro semplici lapidi.
In realtà ha una pianta trapezoidale (immagine da web) e la larghezza massima di 4,35 metri, inizialmente permise addirittura di realizzare un appartamento indipendente in ogni piano.
Fortunatamente abbiamo fatto prima la salita panoramica, perché se Riccardo l'avesse vista forse non ci sarebbe salito 😁 L'ascensore è quasi completamente trasparente e sale dal sotterraneo esattamente al centro della struttura, nel vuoto, fino alla terrazza: un minuto mozzafiato per vedere -se le vertigini lo permettono- la Mole (e la mostra) anche da un altro punto di vista.
Su un maxi schermo si vedono brevi spezzoni di film e si è sempre accompagnati da parti di meravigliose colonne sonore; la Mole ci è piaciuta davvero tanto per originalità architettonica, per lo stupore dell'ascensore, per la modalità di utilizzo degli spazi, per il museo e per la mostra, per tutto insomma!
Al momento di uscire ci siamo accorti del diluvio in corso, ne siamo stupiti, perché fino a poco prima eravamo addirittura ad ammirare il panorama sulla città. Abbiamo aspettato all'interno su alcuni divanetti e abbiamo approfittato di un attimo di tregua per prendere un autobus verso l'albergo. Praticamente non abbiamo preso una goccia di pioggia, siamo stati fortunatissimi!
E' tutto meraviglioso e sfarzoso, mentre visitiamo alcune sale, oltre ad accorgerci che fuori piove, notiamo che le fontane nel cortile d'ingresso non sono semplicemente funzionanti, ma sono danzanti a tempo di musica; anche in questo caso siamo stati fortunati, perché le hanno sicuramente accese per realizzare un servizio per SkyTV di cui abbiamo visto un operatore poco prima, perché il resto della giornata sono andate senza musica.
Un po' sconsolati per il maltempo, pensiamo che faremo una veloce passeggiata nei giardini sotto l'ombrello più tardi, per ora il nostro percorso all'interno delle sale è ancora lungo. Penso che tutti non vedano l'ora di arrivare alla Galleria Grande, che lascia veramente senza fiato, è un tripudio di luce e candidi stucchi; avrei fatto un milione di foto, ma Riccardo non mi sopportava già più...
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Che dire, purtroppo non è più periodo di fioriture, ma anche qui si rimane a bocca aperta, non abbiamo più parole per quanto bello stiamo vedendo, che fortunatamente è stato recuperato e valorizzato in modo eccelso. Siccome gli spazi sono grandi, approfittiamo del trenino (circa 25 minuti a 3euro a persona con la Torino Card anziché 4) che ci accompagnerà nei punti più lontani e poi faremo a piedi un breve tragitto fra le aiuole vicine al palazzo.
Tutto davvero magnifico!
Ritornando verso la stazione ci regaliamo un gelato nel borgo antico (buono!), e stanchi e supersoddisfatti ci prepariamo per la cena di Ferragosto.
Ho prenotato al Bistrot Turin pensando di mangiare qualcosa di tipico, ma dei plin nemmeno l'ombra -io ho ripiegato su un buon vitello tonnato- e l'hamburger di Riccardo non era un panino come si aspettava ma solo la fetta di carne, quindi ci siamo poi consolati tornando al Caffè Fiorio per una buona coppa gelato e per l'ultimo bicerin. Questo locale è aperto dal 1780 e pare fosse il preferito di Camillo Cavour. Un altro bellissimo viaggio nel tempo!
Il percorso di visita include: Palazzo Reale, Armeria Reale, Cappella della Sindone, Galleria Sabauda, Museo di Antichità, Giardini (che hanno sempre libero accesso). Un po' ce lo aspettavamo, ma davvero non si finisce mai di stupirsi di quanta bellezza disponiamo e a volte poco apprezziamo.
Quando uscite da Palazzo, non mancate di fare un passaggio alla Biblioteca Reale in Piazza Castello all'inizio del portico, l'accesso, negli orari di apertura, è libero fino alla sala studio.
Anche oggi siamo pienamente soddisfatti, non avendo altro in programma, dopo pranzo abbiamo riposato in albergo. Nel pomeriggio ho fatto un giro da sola su via Lagrange (al civico 25 c'è la targa sulla casa dove visse Cavour e al 29 quella del matematico che dà il nome alla via) in cerca di un posto per la cena e dove poter acquistare i tipici gianduiotti, che ho poi preso alla Confetteria Avvignano.
Su via Lagrange, all'angolo con via Giolitti, in alto-alto, trovate una delle Vedette di Torino, Equìnox; purtroppo non abbiamo visto le altre, ma a spasso per la città c'è qualcosa di artistico in ogni angolo, non date limiti al vostro curiosare!
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Portone del Diavolo (via XX settembre 40)
Torino bella anche per questo, inclusiva, vivibile, europea, elegante e divertente; da visitare, da vedere, da vivere, da tornarci!