domenica 10 novembre 2019

Gite apparentemente piccole

Ci sono posti, non troppo lontani da noi, che meritano una visita tanto quanto quelli lontani e forse più rinomati. Mi piace molto partecipare a visite guidate: farsi raccontare da persone competenti e preparate, e direi anche appassionate, è sempre coinvolgente e le cose ti rimangono più dentro.

Il 15 settembre ho approfittato dell'apertura del nostro campanile, mi ha accompagnato Riccardo. Non ero mai stata su una campanile, e devo ammettere che non solo Riccardo ha avuto difficoltà con le vertigini... i passaggi stretti e ripidi non mi hanno fatto sentire molto sicura e non sono riuscita a fare belle foto, solo qualcuna per ricordo.



Mi sono anche un attimo arrampicata su un paio di pioli per vedere il panorama, ma sono scesa subito.

Questa la storia: Il campanile come lo conosciamo noi oggi venne realizzato a fine 1800 per compensare la necessità di un luogo degno di una comunità cristiana quale quella di Decima per riporvi le campane. Vi furono molte donazioni che ne sovvenzionarono la costruzione, anche se la fabbrica fu maggiormente finanziata grazie ad un debito contratto dall'amministrazione parrocchiale. 
Allora il campanile montava un castello di 3 campane fuse dalla fonderia Rasori di Reggio Emilia nel 1787. Due di esse sono tuttora conservate nella guglia del campanile e pesano rispettivamente kg.290 e kg.220; vennero usate per scandire le ore dell'orologio fino alla sua elettrificazione.
Nel 1933 sotto la guida spirituale di Don Francesco Mezzacasa vennero fuse dalla storica fonderia bolognese Brighenti in sostituzione del vecchio doppio 4 campane che vi sono tuttora montate: Grossa di kg.913,5, Mezzana di kg.657,5, Mezzanella di kg.444 e Piccola di kg.271. Nel 1937 fu fusa Quinta di kg.390. 
Considerando che il campanile non era predisposto per montare un doppio di tali dimensioni, si dovette attendere fino al 1938 quando, in occasione della visita pastorale, le 5 nuove campane vennero benedette dal vescovo ed in seguito montate sul campanile.
In totale il nuovo doppio costò alla comunità di Decima £.20105.

Ringrazio tantissimo la Parrocchia di San Matteo della Decima per questa preziosa possibilità e Aaron che è stato un'ottima guida e un bravissimo campanaro!


Ieri ho partecipato con mia mamma e mia zia Daniela alla visita guidata al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna organizzata dall'associazione I Love Emilia Romagna (euro 20,00 a persona per visita guidata di circa 2 ore e utilissima radioguida). 
E' davvero difficile riassumere cosa sia la Certosa in poche righe, riporto perciò solo qualche informazione basilare -scopiazzata qua e là-, ma vi rimando a fonti più precise e accreditate di me (ci vuole poco eh!). 
Fu Necropoli Etrusca nel VI-IV sec. a.C., Monastero Certosino dal 1334 al 1796;  il cimitero comunale fu istituito nel 1801. La grande passione della nobiltà e della borghesia per la costruzione dei sepolcri familiari trasformò la Certosa in un vero e proprio “museo all'aria aperta”, e fu tappa del grand tour (una missione nell'Europa continentale intrapresa dai ricchi dell'aristocrazia europea a partire dal XVII secolo e destinata a perfezionare il loro sapere) italiano: la visitarono, fra gli altri, Chateaubriand, Byron, Dickens, Stendhal, Freud. 
Il cimitero accoglie un vastissimo repertorio di opere scultoree e, forse uniche al mondo, di tombe dipinte a tempera e realizzate in stucco e scagliola. 
La Certosa di Bologna si distingue dagli altri cimiteri monumentali europei per la complessa articolazione degli spazi. Dall'originario nucleo si diramano logge, sale e porticati che ricreano scorci e ambienti che rimandano alla città dei "vivi". Anche il porticato ad archi presente all'entrata est, che si congiunge con quello che conduce al santuario della Madonna di San Luca posta sul colle della Guardia, simboleggia questa continuità.
Fra i personaggi illustri ospitati nel cimitero si ricordano: il poeta e premio Nobel per la letteratura Giosuè Carducci, Renato dall'Ara presidente del Bologna FC, il cantautore Lucio Dalla, Giuseppe Dozza sindaco di Bologna, il cantante lirico Farinelli, il politico Marco Minghetti, i pittori Giorgio Morandi e Guido Reni, il compositore Ottorino Respighi, Mariele Ventre fondatrice del Piccolo Coro dell'Antoniano, i fondatori delle aziende Maserati, Ducati e Weber e della casa editrice Zanichelli, e ovviamente molti altri.
Nel corso del ‘900 diversi monumenti segnano alcuni passaggi della storia nazionale: l‘Ossario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, quello ai caduti fascisti, il Monumento ai caduti in Russia nella Seconda Guerra Mondiale, l’Ossario dei Partigiani.

Questa è la mappa che si trova appesa all'ingresso e anche come volantino.

Sicuramente è una visita che merita di essere fatta con una guida: di ogni angolo si potrebbe raccontare un aneddoto e ogni scorcio manifesta un grande mistero e un grande patrimonio artistico.
Metto qualche foto, purtroppo non ricordo di tutte i particolari.



Monumento Fornasari, figura velata

Monumento Ottani, il piangente

Monumento ai Martiri dell'Indipendenza

Monumento Cocchi nella Galleria Tre Navate

Monumento Montanari, particolare di Mercurio

Monumento Bisteghi








Ho cercato di rimediare alle dimenticanze comprando questo libro (non ce ne sono molti purtroppo), Guida alla Certosa di Bologna. Nonostante sia ben fatta, non è completa, per questo tornerei volentieri per un'altra visita, magari facendo attenzione a più particolari, ma sempre con una guida, perché certi aneddoti sui libri non si trovano.

Grazie mille a Carmen e ai suoi colleghi dell'associazione I Love Emilia Romagna, davvero preparati e ben organizzati. Vi terrò d'occhio per altre iniziative!

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